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2/15/2012

Gioco



Lentamente la palla saltella e il bimbo gioca, gioca. Il suono armonico e ritmico è sorretto da agili braccini e da sorrisi, il moto non sarà perpetuo ma l’illusione che lo sia sostiene il gioco.
La fanciulla guarda da lontano e vorrebbe ancora essere lei a giocare ma altri umori la spingono lontano.Solo il vento dell’amore, nulla più, il trionfo dei sensi su un corpo che non è più di bimba.
Il vecchio guarda e una lacrima scende interiormente, fuori un sorriso dolce e uno sguardo vago.
E poi il tramonto sul viso infuocato della fanciulla, sull’ebbrezza felice del bimbo sul volto sempre più bianco del vecchio.
Per consapevoli ed inconsapevoli il nuovo giorno che verrà è pignorato da ombre lunghe e sottili che si allungano intorno alla piazza…..
Si ferma il gioco cala il silenzio, la notte. La palla scivola, lontano…..  
 artemidoro blog fnfpvcbmpsvec lab artfer 
diritti riservati Arturo Ferrara

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un brano di una delicatezza senza fine; delicato il gioco con la palla, il gioco della vita che tocca ogni età: il fanciullo, la ragazza e il vecchio.
fantasia972

Arturo Ferrara ha detto...

E delicata sei Tu, sempre la stessa, nel Tempo con sentimenti e uno stile sempre più raffinato (nel senso più bello del termine che esprime energia e passione).

OpheliacRock ha detto...

Tra tutti i personaggi, penso convenga essere le palla.

Un saluto, :)

Arturo Ferrara ha detto...

per Ophelia
E' difficile pensare alla palla come personaggio.Ma, in fondo, anche lei,un giorno potrà bucarsi, sfonfiarsi,finire il suo moto.