La nostra precarietà nell'esistenza è infinita, proprio tanto quanto siamo "finiti" noi. La piena consapevolezza di ciò è una grande pena.(e non mi stupisco ci sia chi l'abbia definita "infernale").Tutte le nostre azioni sono il momentaneo superamento di questa percezione.Quindi la vita non è altro che lotta, angoscia di perdere qualche "funzionalità" della nostra già precaria condizione, (il fisico, la mente, lo stato sociale ed economico, ad esempio) oppure una frenetica follia, una corsa all"esperienza, per "arraffare" qualcosa dell'esistenza, del presunto "piacere", prima che sia troppo tardi, una ricerca di "oblio" per non pensare alla constatazione della mia prima frase.Un circolo più che "vizioso" ,"viziato" da dubbi, indecisioni, eventi che ci spingono ...... insieme agli imbrogli per asservirci, sfruttarci....la storia insomma. La riproduzione è un apparente tentativo di superamento di questa condizione ma diviene presto, al di là dell'ebbrezza del generare, della naturale "forza" l'istinto vitale (e animale) della "creazione", man mano che a consapevolezza si fa strada, una vano prolungamento del dolore,un più pesante vincolo, un segno di impotenza ed estraneità. C'è tuttavia "qualcosa" nella vita che ci permette, addirittura a volte ci stimola, a continuare, ...al di là (e ben oltre)di questi ragionamenti...è forse un "rinvenire", quasi un "oscuro compito" in una memoria antica, persino collettiva, quel "tempo dei sogni" che, per gli aborigeni Australiani è una reale forma di esistenza parallela...E' forse (mi viene in mente il Buddismo)scoprire l'esistere come un completamento di un ciclo integrato, un compito, una funzione, una forma di perfezionamento per raggiungere il "Nirvana". O ancora (e penso al Cristianesimo) un riscatto da una colpa (la stessa esistenza) , il giocarsi in un breve spazio tempo l'Eternità dell'Anima.(con in mezzo la potenza del Perdono e l' indubbia forza umanitaria della "Carità". Vi sono enormi buchi neri in tutte queste teorie e filosofie, e ognuno scopre (liberamente?) quelle in cui precipitare....(L'importante è che non ci trascini, a forza, gli altri!) Non so, noi tendiamo a confondere consapevolezza e riflessione (inviterei tutti a rileggere con nuovi occhi il Leopardi- nel mio sito troveranno una versione "libera" da me curata di Pensieri scelti) con il pessimismo.... che spero non aver trasmesso con queste note.... Ben venga chi ha le idee più chiare e la voglia di esprimerle....Per ora, se riesco vado a dormire ... E......Buonanotte....
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