Nella mia vecchia classe, nella scuola di periferia della vita, seduto in cattedra, interrogavo i sogni.
Erano allievi un po' assenti, molto esuberanti ma, nello stesso tempo, timidi ed indecisi, con lo sguardo alla finestra rivolto verso un mondo che avevano paura di conoscere.
Erano allievi un po' assenti, molto esuberanti ma, nello stesso tempo, timidi ed indecisi, con lo sguardo alla finestra rivolto verso un mondo che avevano paura di conoscere.
Parlavo e non spiegavo nulla, offrivo solo un piccolo vassoio di possibilità che solo loro, in quanto sognatori, potevano vedere.
Li guardavo nel volto, ad uno ad uno, volti così giovani che la vita avrebbe segnato e il tempo avrebbe portato via, trasformandoli in un'immagine, un'espressione, un gesto, una voce, in una memoria collettiva che solo il vento porta qua e là, giocando con il tempo, la storia e i giorni. I giorni che, come sabbia in un' antica clessidra, cadono.
Ne chiamai uno alla lavagna perchè mi disegnasse il mondo.... Guardandomi con uno sguardo deciso ma, nello stesso tempo dolce, mi disse:
-"Quando smetterà di sognare, non vede che non c'è nessuno?"-
Li guardavo nel volto, ad uno ad uno, volti così giovani che la vita avrebbe segnato e il tempo avrebbe portato via, trasformandoli in un'immagine, un'espressione, un gesto, una voce, in una memoria collettiva che solo il vento porta qua e là, giocando con il tempo, la storia e i giorni. I giorni che, come sabbia in un' antica clessidra, cadono.
Ne chiamai uno alla lavagna perchè mi disegnasse il mondo.... Guardandomi con uno sguardo deciso ma, nello stesso tempo dolce, mi disse:
-"Quando smetterà di sognare, non vede che non c'è nessuno?"-
artemidoro blog fnfpvcbmpsvec lab artfer Torino
pubblicato in splinder 19 maggio 2011
6 commenti:
Caro Arturo, quell'allievo era la tua anima riflessa, suppongo.Ciao paolo.
Spero di no.
Quell'allievo era testimonianza, prova e paradosso della "Presenza" perchè, se anche uno, aveva potuto rispondere alla mia domanda era il Tutto. e non certo nessuno o qualcuno.
"Parlavo e non spiegavo nulla, offrivo solo un piccolo vassoio di possibilità che solo loro, in quanto sognatori potevano vedere."
E penso che qui ci sia il cuore di ogni educatore/insegnante. Offrire un piccolo vassoio che magari contiene poche informazioni, pochi sogni, poche speranze o magari non contiene nulla ed è totalmente vuoto e a riempirlo spetta all'alunno sognatore che ancora non lo sa e pensa, forse, di essere semplicemente qualcuno. :-) E' bello leggerti, ed è bello tornare con la voglia di farlo e di scrivere. "Il mondo è pieno di iniziati, peccato che non continuino" l'ho letta tempo fa... non ricordo bene dove :), ma mi è rimasta incisa... grazie perché mi è tornata spesso in questi mesi di pigrizia. tvb
fantasia972
dimenticavo... ho aperto una casetta nuova su wordpress, si ricomincia!
Il mondo è pieno di iniziati, peccato che non continuino è sempre stato il sottotitolo del mio blog in splider e poi il titolo di un mio post....
La Tua casetta l'ho già visitata, lasciando qua e là se non dei fiori, dei commenti.ciao
Il mondo è pieno di iniziati, peccato che non continuino è sempre stato il sottotitolo del mio blog in splider e poi il titolo di un mio post....
La Tua casetta l'ho già visitata, lasciando qua e là se non dei fiori, dei commenti.ciao
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