Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee.
Vi e’ soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca.
C’e’ solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori;
e un sogno di cio’ che potrebbe esser visto
se la finestra si aprisse,
che mai e’ quello che si vede quando la finestra si apre.
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee.
Vi e’ soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca.
C’e’ solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori;
e un sogno di cio’ che potrebbe esser visto
se la finestra si aprisse,
che mai e’ quello che si vede quando la finestra si apre.
Fernando Pessoa da “Poesie incompiute”
Sono un vecchio gatto di pietra alle porte del Tuo cuore, un
sopravvissuto ad anni di vuoto per il quale ho consumato i miei giorni e
pensieri.
Sono un patetico ominide dalle piccole orecchie d’asino, uno che, attaccandosi a un palloncino colorato, voleva percorrere in volo l’universo. Uno che credeva che la Luna fosse dietro alla montagna e che bastasse allungare la mano.
Sì,proprio quello che ha messo in tasca il vento e che ha tentato di camminare su una nuvola.
Sono una stella che non c’è più, né c’è mai stata, un disegno di un bimbo, in uno foglio di carta scura. Sono un fanciullo con la barba bianca, un vecchio foglio ripiegato sul tavolo dove doveva essere scritto il più bel romanzo del mondo.
Sono la barchetta che ho tentato di costruire e che non ha mai visto il mare. Sono quell’aquilone ai cui mancava sempre un filo per abbandonarsi al vento….. Sono io, un io che non è un io, un leone di marmo, davanti a una banca che non concede prestiti, una statua sulla quale fanno pipì i cani che passano, il gallo sopra il tetto che il vento sospinge in ogni direzione e non segna mai la strada. Sì sono io anche se non rispondo, se mi nascondo, se sprofondo…..
Sono stato cieco e sordo e per questo ora condannato a vedere i sogni e ad ascoltare fantasmi, a contare ad una ad una le pecorelle che non sono mai passate nelle mie notti. Sono io che sorrido di me stesso e di queste parole, perché io sono solo parole, parole che non navigano, non volano, non camminano, neppure sostano, subito si dissolvono come occhi neri nella notte, come gocce in un oceano….. come me, nella vita.
Arturo FerraraSono un patetico ominide dalle piccole orecchie d’asino, uno che, attaccandosi a un palloncino colorato, voleva percorrere in volo l’universo. Uno che credeva che la Luna fosse dietro alla montagna e che bastasse allungare la mano.
Sì,proprio quello che ha messo in tasca il vento e che ha tentato di camminare su una nuvola.
Sono una stella che non c’è più, né c’è mai stata, un disegno di un bimbo, in uno foglio di carta scura. Sono un fanciullo con la barba bianca, un vecchio foglio ripiegato sul tavolo dove doveva essere scritto il più bel romanzo del mondo.
Sono la barchetta che ho tentato di costruire e che non ha mai visto il mare. Sono quell’aquilone ai cui mancava sempre un filo per abbandonarsi al vento….. Sono io, un io che non è un io, un leone di marmo, davanti a una banca che non concede prestiti, una statua sulla quale fanno pipì i cani che passano, il gallo sopra il tetto che il vento sospinge in ogni direzione e non segna mai la strada. Sì sono io anche se non rispondo, se mi nascondo, se sprofondo…..
Sono stato cieco e sordo e per questo ora condannato a vedere i sogni e ad ascoltare fantasmi, a contare ad una ad una le pecorelle che non sono mai passate nelle mie notti. Sono io che sorrido di me stesso e di queste parole, perché io sono solo parole, parole che non navigano, non volano, non camminano, neppure sostano, subito si dissolvono come occhi neri nella notte, come gocce in un oceano….. come me, nella vita.
da artemidoro blog in splinder fnfpvcbmpsvec lab artfer Torino
pubblicato in contemporanea in AIUOLA
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