Visualizzazioni totali

5/12/2012

La nascita della personalità

Nato il 20 ottobre, di sabato all’incirca alle ore 13.30..ospedale Maria Vittoria di Torino. Dicono spuntasse il sole dopo un po’ di pioggia e così la personalità che gli si vuole attribuire era umida e luminosa nello stesso tempo.
Fu quasi subito messo a dormire nelle stesso letto e coperte (perchè a quanto pare mancavano) con una tal Barbara, nata più o meno nello stesso momento.
A Lui piacerebbe tanto incontrare questa sua prima compagna di letto (ora diverebbe diletta) perchè forse potrebbe confermare che, sotto quelle ospedaliere coperte una sorta di personalità c’era, insomma avrebbe dovuto esserci.(Non aveva mica potuto evaporarla il sole).
Ma tutto ciò si perde nella notte della memoria dove vagano personalità ambigue ed evanescenti,in quel tempo dove il sogno non confinava con la memoria e la memoria doveva farsi ancora vita e la vita non aveva quasi passato….
C’erano cieli e praterie per quella vita..dove libere e non addomesticate vagavano personalità fiorite oppure cavalcavano scalpitanti o volavano, sì volavano con grandi o piccoli e multiformi ali…..
Siamo soltanto la continuazione della Natura che ci precede….siamo persino la continuazione di quella che verrà..(non è una contraddizione se consideri tutto un circolo). In mezzo a quel circolo protettivo, si ergeva forse la personalità che ricerco..tanto forte quanto sconosciuta….tanto lucida perchè inconsapevole….tanto vera perchè assolutamente inesistente…..
 già pubblicato in splinder  22 gennaio 2007 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

inesistente ma esistente... dal momento in cui le hai rivolto i tuoi pensieri.
Emy

Arturo Ferrara ha detto...

Pensi che il pensiero stesso caratterizzi l'esistenza o che sia esso stesso una conseguenza?
Siamo la manifestazione del Pensiero, quello che viaggia nella storia, delle dimensioni del Tempo o dello Spazio ? Resterebbe da comprendere cosa sia in fondo il pensiero se una partecipazione benchè minima all'Infinito oppure una sua ridotta manifestazione.

Anonimo ha detto...

Resterebbe da comprendere quello... e non saremmo un passo avanti. Ci saremmo rincorsi la coda. Li senti i tempi maturi, Art? io sì, mi vibrano nelle vene.

Arturo Ferrara ha detto...

Nelle mie vene poco vibranti mi augurerei soltanto non ci sia troppo colesterolo.Riguardo alla comprensione ....chissà non sia meglio non comprendere, ogni passo nella coscienza è anche uno nel dolore.