Che io possa divenire terra,
che io possa divenire cielo,
che io possa divenire il mare,
che io possa crescere
allargando e allungando il mio corpo
fino a disperdermi
nel vuoto dell'infinito.
(Preghiera dello Sciamano)che io possa divenire cielo,
che io possa divenire il mare,
che io possa crescere
allargando e allungando il mio corpo
fino a disperdermi
nel vuoto dell'infinito.
Prendo diverse forme e vivo diverse vite, nel corso del tempo, realizzo i sogni interrotti e sconto gli errori passati.
Proprio perchè so che non esiste il Tempo, appaio a me stesso a volte come un cielo stellato e io sono quella stella brilllante che non c'è più da un pezzo, almeno nel Tuo sistema di riferimento.
Assumo diverse immagini e simboli che rappresentano la mia anima multiforme e quando Tu mi separi dal tutto non posso che compiangere i tuoi limiti che moltiplicano per mille l'unica e comune difficoltà di vivere qui, sulla Terra.
A volte raduno i compagni di un tempo che fu, come fa un regista con i suoi attori preferiti e ammiro la consapevolezza (anche se parziale) di ognuno nel riconoscimento.
Poi come la nebbia nascondo ogni cosa, soprattutto quell' io che tu hai già catalogato e credi di aver identificato, come pioggia bagno i tuoi pensieri e come sole illumino i tuoi sogni per dirti che ancora tutto esiste, anche la strada tra le stelle oppure che stai sognando sempre e ancora pensando.
So di non essere nulla…. neppure una ciclica funzione, un parafulmine di storie che scarica sentimenti e sensazioni in un foglio, una tela o modella con la creta forme passeggere e labili che tentano di rivivere.
So di non sapere nulla…. (quindi non potrei sapere di sapere) e questo paradosso di sapere qualcosa è la cosa più assurda e più folle, perchè se non sapessi non potrei parlare, ma se parlassi dimostrerei di non sapere.
fnfpvcbmpsvec lab artfer Torino
pubblicato il 26 dicembre 2010 in Splinder
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